Non chiamatelo abbandono: anche gli spazi naturali non accuratamente pianificati godono di un ordine che l'uomo dovrebbe rispettare. È quello che il giardiniere-filosofo Gilles Clément chiama Giardino in movimento, e che qui alle Manifatture Knos ha trovato uno spazio di sperimentazione. 

Pensate a un giardino: il nostro sguardo è abituato a piccoli quadretti bucolici con aiuole squadrate e erbetta tosata. Possiamo ostinarci a tosare l'erbetta quotidianamente, ma eccoli lì, il giorno dopo, piccoli steli di quelle consideriamo "erbacce" selvatiche. Ma se prestiamo attenzione, è proprio così che sorgono altri tipi di giardini, oasi naturali che sfuggono al controllo razionale dell'uomo. Le "erbacce" non esistono, le abbiamo inventate noi.

Ci sono giardini in cui l'avvicendarsi delle stagioni e l'azione spontanea della natura sono gli unici veri giardinieri. L'uomo ha il compito di garantirne la minima cura, comprendere e rispettare i comportamenti e le logiche del mondo vivente, lavorando con la natura e non contro di essa. Il lento e indipendente progredire di quest'ordine biologico determina, secondo Gilles Clèment, un chiaro movimento: le specie vegetali presenti in questi luoghi, senza l'intervento dell'uomo, si incrociano e si espandono, «esse appaiono e scompaiono in luoghi imprevisti, in modo tale che i percorsi non sono quasi mai gli stessi e cambiano da un istante all'altro».

Il Giardino in movimento ha trovato uno spazio di sperimentazione anche all'interno delle Manifatture Knos. Nato da un piccolo gesto rivoluzionario, una picconata liberatoria nell'asfalto che ha creato un vuoto riempito da una pianta, il nostro Giardino in movimento si è arricchito nel tempo soprattutto durante gli appuntamenti degli Incontri del Terzo Luogo. Rimozione di porzioni di asfalto, pochi interventi di piantumazione e l'espansione naturale delle specie vegetali più diffuse nei nostri terreni, hanno dato vita al nostro giardino sperimentale in uno spazio aperto a tutta la città.